Grotta di San Nicolicchio

Il vano rupestre si configura come un oratorio dalla pianta piuttosto complessa. Esso è composto dall'accorpamento di più ambienti (probabilmente scavati in epoche diverse), che risultano come secondari rispetto al vano principale che si sviluppa verso est dove si conclude con una abside centrale e due piccole nicchie ai lati di essa. Purtroppo gran parte dell'apparato decorativo è andato perduto, probabilmente a causa di abrasioni procurate dagli invasori arabi ma, dalle tracce superstiti si possono riconoscere le figure di Sant'Elena e Santo Stefano e di un Santo non identificabile. Circa la datazione di tali affreschi non sono, però, pochi i problemi di ordine storico e stilistico; l'Agnello e il Messina, però, proprio analizzando una certa rigidezza e secchezza nel modo di rendere il panneggio, suggeriscono di riconoscere in tali affreschi le testimonianze più antiche della pittura rupestre nel Siracusano (VII sec).